Violoncello in danza con Spoerli

Heinz Spoerli con gli artisti scaligeri foto@Brescia e Amisano, Teatro alla Scala

Un balletto su musica da camera, per aprire ai ballerini scaligeri nuove opportunità di approfondire la loro danza attraverso un rapporto speciale con la partitura. È questo il desiderio, ha spiegato il sovrintendente Alexander Pereira, sul quale è nata la scelta del secondo titolo di balletto in stagione al Teatro alla Scala da giovedì 5 al 19 marzo (con anteprima straordinaria il 4 a favore di Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro il Tumori): “Cello Suites – In den Winden im Nichts” di Heinz Spoerli.

Nicoletta Manni e Mick Zeni foto@Brescia e Amisano, Teatro alla Scala

Spoerli, coreografo svizzero che è stato per sedici anni direttore artistico del Balletto dell’Opera di Zurigo e grande cultore di Bach, firmò il balletto nel 2003, sulle “Suites per violoncello solo” n. 2 in re minore, n. 3 in do maggiore, n. 6 in re maggiore. «La mia idea è di portare il balletto classico negli anni Duemila – ha raccontato Spoerli ieri -. Alla Scala ho trovato ballerini in ottima forma e di grande versatilità, anche grazie al lavoro di un direttore del Ballo come Vaziev che ha alle spalle anni di direzione nella compagnia del Marinskij-Kirov. Rispetto alle edizioni precedenti ho aggiunto per la Scala delle introduzioni silenziose. Creano dei momenti di respiro per i violoncellisti, rispondendo alla necessità di separare le tre Suites».

Ogni Suite si compone di un Prélude seguito da Alemanne, Courante, Sarabande, Gigue, alle quali si aggiungono, differenziando la composizione delle tre Suites, Menuet (2a suite), Bourrée (3a suite), Gavotte (6a suite). Danze, quindi, che Spoerli trasforma in visioni in movimento, declinando la tripartizione del balletto in tre colori: il rosso, il verde e il blu.

“Cello Suites” con lo Zürcher Ballett, foto@Peter Schnetz

Una struttura complessiva che si apre e chiude con un assolo maschile, «secondo una forma compositiva della coreografia A-B-A – prosegue Spoerli -, con molti intrecci all’interno, passi a due, terzetti, ensemble». A suonare le Suites in Scala per accompagnare il balletto si alternano i violoncellisti della Scala Massimo Polidori e Sandro Laffranchini. Polidori: «Ai tempi in cui studiavo con Antonio Janigro, un giorno gli portai da sentire una Suite. Ne suonai una parte troppo lentamente. Mi disse: “quando suoni, devi immaginare un ballerino che danza”. Al momento non lo capii, vivevo la musica, come molti giovani musicisti, in modo solo strumentale. Adesso capisco cosa significa vivere le Suites attraverso il balletto. “Cello Suites” è una serata con una duplice veste. Un concerto da vedere, un balletto da sentire».

“Cello Suites” con lo Zürcher Ballett, foto@Peter Schnetz

Tra i protagonisti principali, che coinvolge ogni sera circa 45 persone del corpo di ballo, la luminosa prima ballerina Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Mick Zeni, Antonino Sutera. Manni: «È un balletto che dà a tutto il cast possibilità di mettersi in gioco. Per me è stato importante lavorare con il maestro Spoerli. È una musica lirica che dà sensualità al movimento. Ballo con Mick Zeni e anche con Timofej Andrijashenko, un danzatore molto giovane con potenzialità altissime».

Manni e Timofej Andrijashenko foto@Brescia e Amisano, Teatro alla Scala

Pereira ha annunciato che per le prossime stagioni vorrebbe sempre dedicare una delle tre produzioni di balletto alla musica da camera. «Ho voluto iniziare con Spoerli, perché ha creato, all’interno del suo grande repertorio, vari balletti su musica da camera». Per il futuro dà ulteriori indicazioni. «Ci sono partiture come il “Quintetto della trota” di Schubert per esempio, bellissime da suonare per i musicisti, molto individualistiche, che anche ai ballerini darebbero grandi possibilità di lavorare sui dettagli». Se il balletto di Spoerli è liricamente virtuosistico, la musica da camera potrebbe anche aprire altre variazioni su campo. Pereira: «In Italia i ballerini vanno in pensione a 45 anni. Vorrei che in Scala si ideassero dei titoli ad hoc per i nostri danzatori più maturi, magari anche su musica da camera. Penso a esperienze come quella del Nederlands Dans Theater3». Attendiamo gli sviluppi.

Attorno a “Cello Suites”: oggi alle 18, Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi, conferenza Prima delle Prime, “Bach, per danzare moderno” con Elisa Guzzo Vaccarino. Domani, “Cello Suites” con lo Zürcher Ballett, esce con il Corriere della Sera, per la collana di DVD “I Capolavori della danza”, progetto editoriale curato con Classica HD. 

 

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