Sylvie Guillem, addio alle scene


Sylvie Guillem foto @Leslie&Spinks

Sylvie Guillem, icona della danza mondiale, unicità del corpo abbinata a un’intelligenza scenica e interpretativa di travolgente spessore, lascia le scene. L’ultima volta che l’abbiamo vista danzare è stato al Regio di Parma nella ripresa dell’ipnotico “Push” di Russell Maliphant, e sarà al Comunale di Modena che la rivedremo il 31 marzo 2015 per l’avvio della sua ultima tournée. “Life in progress” è il titolo dello spettacolo con cui ballerà in giro per il mondo fino al dicembre 2015. Si compone di due nuove creazioni, la prima a firma Akram Khan, per la sola Sylvie, la seconda di Russell Maliphant per Sylvie e la solista scaligera Emanuela Montanari. Il programma vedrà in scena Sylvie anche nell’assolo “Bye” di Mats Ek. Quarto titolo dell’imperdibile serata “Duo” di William Forsythe, per due protagonisti maschili.

Dichiara Sylvie: «Dopo 39 anni di pratica, ho deciso di fare il mio ultimo inchino. Il prossimo anno, nel 2015, farò il mio ultimo tour come ballerina, con una nuovissima produzione pensata per dire addio, con gratitudine e con enorme emozione. Presenterò nuovi lavori di Akram Khan e Russell Maliphant, oltre a due brani di Mats Ek e William Forsythe.
Ho amato ogni minuto di questi 39 anni e oggi ne godo ancora allo stesso modo. Dunque perché smettere? Molto semplice: perché voglio fermarmi mentre sono ancora felice di fare quello che faccio con orgoglio e passione. Inoltre… ho un amico, un agente segreto, al quale ho dato ‘licenzia di uccidere’ nel caso provassi a continuare a danzare più a lungo del dovuto! E francamente, mi piacerebbe risparmiargli questo compito. Ho iniziato bloccandomi con uno scivolone, mi sono imbarcata in un viaggio entusiasmante, ora sto per cambiare direzione. Questa è una “Life in Progress”, una vita in corso. La mia».

Una vita in corso che ci ha regalato negli anni emozioni fortissime. La vediamo, chiara nella memoria come fosse oggi, nel “Lago dei cigni” alla Scala, tanti anni fa; la sua Odile fu magistrale per il graffio diabolico della sua interpretazione; nel cuore abbiamo, sempre alla Scala, le sue Giuliette e le sue Manon con Massimo Murru, piene di passione e commozione, ma come non nominare la sua eletrizzante Kitri, la sua dolente e sensuale Bayadére, e poi i suoi tanti ritorni a Forsythe, dal fulminante “In the middle somewhat elevated”, ai tempi dell’Opéra di Parigi, a “Steptext” e alla partenership, ancora con Murru, in “6000 Miles Away”. La grandezza di Sylvie in prova l’abbiamo vista a Firenze, con MaggioDanza sotto la brillante direzione Ventriglia, in un “Steptext” memorabile ripreso con Classica HD, indimenticabile per chiunque l’abbia visto. Classe 1965, Sylvie danza ancora oggi in modo meraviglioso. Chapeau alla sua scelta, ma ci mancherà. That’s for sure.

6 thoughts on “Sylvie Guillem, addio alle scene

  1. Finalmente un articolo originale sull’addio alle scene della grande Sylvie Guillem. Appassionato e sincero che ci svela la stretta collaborazione della Guillem con un nostro grande artista, Massimo Murru che, come dice lei, insieme ci hanno regalato interpretazioni e spettacoli unici e indimenticabili.

  2. Grazie di aver scritto un articolo appassionato e riconoscente nei confronti della più grande artista della danza ancora in attività anche se per poco tempo. La rincorreremo nelle date del suo tour di addio per quanto possibile
    E grazie di aver ricordato la sua meravigliosa partnership con Massimo Murru altro grandissimo artista, partnership che ci manca già immensamente.
    Con stima
    Monica Bragagnoli

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