Manon, che passione

Natalia Osipova e Claudio Coviello in “Histoire de Manon” (foto Brescia Amisano)

Tornato alla Scala, uno dei balletti culto di Kenneth MacMillan: “Histoire de Manon”, musica di Massenet. Un titolo strappalacrime, ideale per chi ama l’interpretazione. Ieri sera ci siamo gustati la partnership tra Claudio Coviello e Natalia Osipova, che avevamo amato insieme nel “Lago dei cigni” dello scorso luglio.

Coviello ha musicalità e sentimento: due doti che sono la sua fortuna. Come già nel “Lago” l’interpretazione di questo giovane ballerino italiano cresce di variazione in variazione, colpendo per sincerità. Qualche sbavatura tecnica, ma temperamento raro. Braccia stupende e grande tecnica per Osipova, anche se a volte l’estetica supera la partecipazione.

Martedì prossimo vedremo la coppia di star Roberto Bolle e Svetlana Zakharova che ha inaugurato la ripresa il 7. Per Roberto, “Histoire de Manon” è un balletto rodatissimo, Svetlana è tutta da scoprire. Ne parleremo su Danzon appena vista la replica. Dite la vostra attraverso il blog.

Roberto Bolle e Svetlana Zakharova nel secondo atto (foto Brescia Amisano)

Replica del 12 novembre: ci è piaciuto Roberto Bolle, sensibile e appassionato, ricco nelle sfumature del personaggio, un Des Grieux da manuale che Anthony Dowell, primo storico interprete del balletto, apprezzerebbe. Ottima la declinazione delle variazioni solistiche dal primo al terzo atto, nonché dei passi a due (meraviglioso l’ultimo come il primo) e dei momenti di passaggio, in “Histoire de Manon” mai banali, ma sempre sostanziali per comprendere la storia. La partnership con Zakharova si apre alla passione, anche se la nostra étoile ucraina la vorremmo meno principesca nella gestualità del secondo atto: l’abbiamo preferita nel terzo, dove la tecnica si fonde con la tragicità dell’emozione.

 

 

2 thoughts on “Manon, che passione

  1. Ho avuto l’opportunità di vedere “L’Histoire De Manon” il 12 Novembre con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, avevo già visto il balletto sempre presso il Teatro Alla Scala in altre occasioni. Ma nonostante questo sono rimasto veramente meravigliato e coinvolto dallo spettacolo come se fosse stata la prima volta, sicuramente il merito va a i due splendidi interpreti della serata. Era la prima volta che mi capitava di vedere Svetlana Zakharova nei panni di Manon, nonostante la sua immensa regalità che credo sia incancellabile su di lei, è stata veramente sorprendente, un mix di stile, eleganza e purezza, l’amorevolezza e l’ingenuità del personaggio hanno aderito sulla ballerina nel modo migliore. Tecnica come sempre impeccabile, è stata veramente sorprendete, una scoperta fantastica. Una Manon semplicemente stupenda. Un sognatore e innamorato Des Grieux è stato interpretato da Roberto Bolle, da sempre spettacolare in questo ruolo, a partire dalla meravigliosa coppia con Alessandra Ferri a questa nuova coppia, ma nonostante ciò assolutamente meraviglioso, romantico e virtuoso, credo in continua evoluzione durante il balletto, un’evoluzione che come sempre nell’ultimo atto esplode, un’esplosione strappalacrime degna della sua importanza che come al solito il ballerino ha trasmesso meravigliosamente. La coppia famosa come Zakharova e Bolle è stata come sempre formidabile a livello tecnico e sentimentale e da ogni punto di vista. Una meravigliosa serata grazie anche al corpo di ballo che come sempre ha accompagnato nel migliore dei modi il balletto.
    Serata meravigliosa, complimenti a tutti !

    • Quando un balletto narrativo come “Histoire de Manon” insieme ai suoi interpreti toccano così le corde del cuore e dello sguardo, vuol dire che la serata resterà nella memoria di chi l’ha visto a lungo.

Rispondi a Francesca Pedroni Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.