Una Bella in salsa noir


Sleeping Beauty di Matthew Bourne in 5 frame

C’è da divertirsi con “La Bella Addormentata” di Matthew Bourne: gotica, irriverente, fortemente cinematografica. L’abbiamo vista giovedì al debutto in esclusiva italiana di Ravenna Festival e ampiamente recensita su il manifesto di ieri. Ci torniamo su (danzon) per dare un occhio alle foto dello spettacolo (vedi montaggio) e entrare visivamente nell’atmosfera stravagante di questa “Sleeping Beauty” firmata dal coreografo già autore anni fa del cult “Swan Lake” con i cigni maschi.
Molto sfiziosi in questa “Bella” i primi due atti a partire con Aurora piccina che tutto fa fuorché dormire: è un bambolotto mosso da bacchette che sta ritto in culla a osservare quel che accade (foto 1), che gattona, strepita e si arrampica sulle tende spesse della casa. La Fata dei Lillà è un uomo, con gonna a balze del colore del tutù del personaggio originale: è il Conte dei Lillà, che si scoprirà essere un vampiro a guida delle fate e dei loro cavalieri (foto 2 e 3).
Aurora ragazza, maledetta in culla dall’orribile Carabosse en travesti, è la deliziosa Hannah Vassallo. Nel secondo atto ballerà l’Adagio della Rosa con il suo innamorato, il giardiniere Leo che, morso generosamente dal Conte dei Lillà, diventa un vampiro. Un escamotage studiato dal Conte perché Leo possa così aspettare la sua bella, vivo, per cent’anni. La vedrà in sogno nella visione del terzo atto, bendata nella Foresta dei Sonnambuli (foto 4).
Ma ahinoi, altro che facile lieto fine! Carabosse è morta e a vendicarla c’è il figlio Caradoc, il grintoso e grottesco Tom Jackson Greaves. Cercherà di svegliare la Bella con un bacio (foto 5) ma Aurora continuerà a dormire perché aspetta il tocco del vero amore. Leo/vampiro la bacerà, ma verrà fatto sparire subito dopo dal perfido Caradoc e dai suoi scagnozzi. Caradoc può sposare e uccidere la Bella rinvenuta, almeno questo è il piano. Ma il matrimonio iper-kitsch del quarto atto (coreograficamente il più debole) finisce male per i cattivi con il Conte dei Lillà che trafigge nel cuore Caradoc in una messa nera in discoteca.
Il finale rispetta il “vissero tutti felici e contenti” con Leo e la Bella genitori di una bimba: inquietante famiglia di vampiri paladini di bontà e bellezza. Scene e costumi dello storico collaboratore di Bourne Lez Brotherson.

www.ravennafestival.org

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